SPOTSHOTBEUYS | Silke Grabinger

20 Aprile 2024 | 18:30-20:30 | Campiello del Leon Bianco, Venezia

Il 20 aprile, in concomitanza con l'apertura della Biennale di Venezia Arte 2024, The Venice Venice Hotel e Fondazione Bonotto ospiteranno la straordinaria performance SPOTSHOTBEUYS dell'artista austriaca Silke Grabinger.

La Fondazione Bonotto, rinomata a livello internazionale per il suo impegno nella promozione e conservazione dell'arte contemporanea, ha recentemente festeggiato il suo decimo anniversario presso The Venice Venice Hotel. Per commemorare questo traguardo, l'hotel e la fondazione hanno inaugurato due straordinarie sale – R72 “The Embassy #1” e R71 “The Embassy #2” – a testimonianza del loro rapporto profondo e continuo e dell'impegno condiviso nel favorire connessioni con artisti visionari che tessono il ricco passato delle avanguardie con allettanti scorci del futuro.

SPOTSHOTBEUYS riunisce la performance artist Silke Grabinger con “SPOT”, il robot, che potrebbe essere percepito come la rappresentazione di un cane, sviluppato da Boston Dynamics, ed esplora l'attuale relazione tra uomo e tecnologia sullo sfondo della performance di Joseph Beuys I like America and America likes me, una delle opere principali esposte alla R72 “The Embassy #1”.

Sebbene il cane non sia più simbolicamente la natura originaria come il coyote, ma piuttosto il risultato della cultura attualmente più avanzata, il rapporto con esso è simile. Come sottolinea Patrizio Peterlini, Direttore della Fondazione Bonotto, la fondamentale inversione dei ruoli introdotta da Grabringer modifica significativamente la lettura dell'intera azione. Se nel 1974 Beuys si riferiva al Coyote come ad un animale totemico in via di estinzione con cui ristabilire una possibile convivenza nel quadro di una riconnessione spirituale con la natura, ora è il robot a relazionarsi con l’uomo, aprendo così la strada alla una riflessione sull'impatto della civiltà tecnologica sull'esistenza umana e sui cambiamenti sociali e politici che essa comporta.

La performance installativa segue uno schema: “3 alla potenza di 3”. Nella sua lunghezza di ca. 150 minuti, copre 3 giorni, ognuno dei quali mostra 3 scene ripetitive da 3 punti di partenza. Con questo ciclo temporale di 3 giorni – visualizzato dalla temporizzazione di una lampada ai vapori di sodio – la performance si basa su 3 giorni e 3 notti in cui Beuys si rinchiuse nella René Block Gallery di New York.

Nella traduzione di Grabinger, la simbiosi immediata tra l’uomo e il cane robot il primo giorno è seguita dalla scoperta della meditazione il secondo giorno e dall’empowerment umano il terzo.

A differenza di Beuys, ora viene in primo piano il ruolo della meditazione del cane e dell'uomo nella loro autonomia e con esso la questione di chi ha il controllo. Le scene di Evitamento dell'Ostacolo, Hip Dance e Considerazione si ripetono nel corso delle giornate. Queste sequenze mostrano un esame ripetitivo del rapporto tra gli interpreti in movimento, che allo stesso tempo dà un'idea del desiderio e anche del bisogno che si riflette anche in ogni relazione umana.

Performance title: SHOTSPOYBEUYS
Artist: Silke Grabinger
Location: Campiello del Lion Bianco presso Ca da Mosto
Date: 20 aprile 2024
Hours: 18:30- 20:30
Production: Fondazione Bonotto, Venice Venice Hotel

Credits:
Concept, choreography & performance: Silke Grabinger
Rehearsal director: Gergely Dudás-Simó
Dramaturgy: Ludwig Felhofer, Silke Grabinger
Spot Carrier: Giovanni Bonotto, Alessandro Gallo
External eye: Michael Stolhofer, Michael Eickhoff
Costume Design: Bianca Fladerer
Lighting design: Max Windisch-Spoerk
Production Management: Gergely Dudás-Simó, Bettina Bakos
Video: Karol Kensy
Photo: Meinrad Hofer

In cooperation with Bonotto Foundation, Venice Venice Hotel, Francisco Carolinum, Zirkus des Wissens and Boston Dynamics Spot of the Institute of Robotics at the Johannes Kepler University Linz and SILK KLISCOPE
This performance was developed during the artist-in-residency program at Bildraum Studio/Bildrecht
A production of SILK Cie & SILK Flugge KLISCOPE funded by the City of Linz, Kulturland Oberösterreich and BMKOES