Fondazione Bonotto: una manifattura tessile per una grande collezione di opere
Articolo di Patrizia Sandretto Re rebaudengo su Il Sole 24 Ore
Dal 30 maggio migliaia di manifesti con la parola DREAM tatuano i luoghi di vita delle maggiori città italiane con la visione del futuro di Yoko Ono
Un sola parola: DREAM. La parola diventa manifesto per parlarci. Dal 30 maggio e per tutta l’estate sui billboard delle grandi città, sui muri delle strade di periferia, sui palazzi dei centri storici, sui ponti e alle fermate degli autobus di città come Milano, Roma, Venezia, Bologna, Mestre, Padova e Verona campeggeranno centinaia di manifesti con la parola DREAM di Yoko Ono, prima grande interprete del progetto IN UNA PAROLA.
A Bassano del Grappa è visibile una speciale installazione, lunga circa 30 metri, collocata sulla riva della Brenta, a ridosso dell'ex Macello, luogo destinato a diventare la sede del Museo-Centro Culturale dedicato a Fluxus.
Il progetto, a cura di Fuoribiennale e Archivio Bonotto con R’evolution Life, è immediato e di grande impatto comunicativo: grandi esponenti della contemporaneità - dal mondo dell’arte a quello della musica, della moda, della letteratura e dell’architettura – “autografano”, con una parola su fondo bianco, un manifesto.
DREAM è la parola scelta da Yoko Ono (1933) per condensare visioni e desideri sul domani in questo momento di grande instabilità. Figura chiave nell’arte del dopoguerra, è stata uno dei primi membri di Fluxus, un’associazione libera di artisti d’avanguardia che si sviluppò all’inizio degli anni sessanta e pioniera della performance arte dell’arte concettuale. Oggi icona nella cultura popolare, ha sviluppato strategie artistiche che hanno lasciato una traccia duratura sia nel suo nativo Giappone, sia in Occidente. Insieme a John Baldessari, riceverà il Leone d’oro alla carriera alla 53. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia.
Disseminata nelle città sottoforma di manifesti, grazie alla collaborazione di IGP Decaux e ClearChannel, e diffusa nelle pagine di riviste, siti internet e blog, la parola DREAM apostroferà i passanti dai muri di palazzi e grattacieli, dai cartelloni stradali e dalle insegne luminose delle fermate dei tram. In una realtà contemporanea bombardata da immagini e continue sollecitazioni visive, singole e semplici parole distribuite nei luoghi in cui viviamo indicano nuove vie, sintetizzano la complessità, veicolano idee e visioni. Senza loghi e senza sponsor, le parole del progetto IN UNA PAROLA costruiscono un sistema di significati, evocano domande e suggestioni, lasciano spazio alle personali interpretazioni di ciascuno, fornendo nuove chiavi di lettura della realtà.
Articolo di Patrizia Sandretto Re rebaudengo su Il Sole 24 Ore
Pubblicato da Abscondita In collaborazione con Fondazione Bonotto
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