Dream di Yoko Ono invade le città italiane

Italia, dal 30 maggio 2009

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Dal 30 maggio migliaia di manifesti con la parola DREAM tatuano i luoghi di vita delle maggiori città italiane con la visione del futuro di Yoko Ono

Un sola parola: DREAM. La parola diventa manifesto per parlarci. Dal 30 maggio e per tutta l’estate sui billboard delle grandi città, sui muri delle strade di periferia, sui palazzi dei centri storici, sui ponti e alle fermate degli autobus di città come Milano, Roma, Venezia, Bologna, Mestre, Padova e Verona campeggeranno centinaia di manifesti con la parola DREAM di Yoko Ono, prima grande interprete del progetto IN UNA PAROLA.

A Bassano del Grappa è visibile una speciale installazione, lunga circa 30 metri, collocata sulla riva della Brenta, a ridosso dell'ex Macello, luogo destinato a diventare la sede del Museo-Centro Culturale dedicato a Fluxus.

Il progetto, a cura di Fuoribiennale e Archivio Bonotto con R’evolution Life, è immediato e di grande impatto comunicativo: grandi esponenti della contemporaneità - dal mondo dell’arte a quello della musica, della moda, della letteratura e dell’architettura – “autografano”, con una parola su fondo bianco, un manifesto.

DREAM è la parola scelta da Yoko Ono (1933) per condensare visioni e desideri sul domani in questo momento di grande instabilità. Figura chiave nell’arte del dopoguerra, è stata uno dei primi membri di Fluxus, un’associazione libera di artisti d’avanguardia che si sviluppò all’inizio degli anni sessanta e pioniera della performance arte dell’arte concettuale. Oggi icona nella cultura popolare, ha sviluppato strategie artistiche che hanno lasciato una traccia duratura sia nel suo nativo Giappone, sia in Occidente. Insieme a John Baldessari, riceverà il Leone d’oro alla carriera alla 53. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia.

Disseminata nelle città sottoforma di manifesti, grazie alla collaborazione di IGP Decaux e ClearChannel, e diffusa nelle pagine di riviste, siti internet e blog, la parola DREAM apostroferà i passanti dai muri di palazzi e grattacieli, dai cartelloni stradali e dalle insegne luminose delle fermate dei tram. In una realtà contemporanea bombardata da immagini e continue sollecitazioni visive, singole e semplici parole distribuite nei luoghi in cui viviamo indicano nuove vie, sintetizzano la complessità, veicolano idee e visioni. Senza loghi e senza sponsor, le parole del progetto IN UNA PAROLA costruiscono un sistema di significati, evocano domande e suggestioni, lasciano spazio alle personali interpretazioni di ciascuno, fornendo nuove chiavi di lettura della realtà.

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Pubblicato da Abscondita In collaborazione con Fondazione Bonotto

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