Dick Higgins. Intermedia e altri scritti teorici
Pubblicato da Abscondita In collaborazione con Fondazione Bonotto
Fondazione Bonotto ritiene che Fluxus abbia svolto nel secolo scorso un ruolo centrale per l’evoluzione dell’arte, permettendole di liberarsi da ogni vincolo di categoria, genere e forma.
Ma Fluxus non è stato un fulmine a ciel sereno.
Alcune precedenti situazioni, di cui in queste pagine si evidenziano le tracce, avevano già posto fondamentali basi teoriche ed esperienziali alla sua germinazione.
A sessant’anni dal suo debutto, riteniamo inoltre importante indicare alcuni elementi che continuano ad esercitare una non sempre evidente e riconosciuta influenza.
Con questo piccolo libro ci auguriamo così di stimolare nuovi studi e approfondimenti su un’esperienza estetica, utopica e scanzonata, che, in modo o nell’altro, continua a sfuggire ad ogni chiara definizione.
Lontano dal voler essere una nostalgica celebrazione, il 1962 non è qui proposto come un anno di partenza, ma come primo approdo di un percorso che ha inizio un decennio prima, nel 1952, per opera di John Cage presso il Black Mountain College.
Sperimentazioni linguistiche e formali si inverano nel corso degli anni Sessanta in un brulicante fervore, in bilico fra Europa, Stati Uniti e Giappone, in un innovativo paradigma, estraneo alle convenzioni estetiche fino a quel momento sperimentate. Così il 1962 diviene il fulcro di uno sviluppo perpetuo che approda al 2022, nella convinzione che l’arte possa essere un mezzo di dominio politico sulla forma di spettacolo o, in altre parole, una delle forme originarie della prassi.
Procedendo per narrazioni sintetiche e close-up, il volume restituisce un’esperienza particolarmente rilevante del secondo dopoguerra, sdoganandolo da interpretazioni miope o di parte, avvalendosi dei materiali iconografici e d’archivio di Luigi Bonotto, fra le più rilevanti collezioni Fluxus in Europa.
Gianni Emilio Simonetti (Roma,1940) ha fatto parte dell’esperienza artistico/politica di Fluxus. La sua produzione artistica, influenzata dalle ricerche di John Cage, si è concretizzata in concerti, performance e opere in cui l’aspetto visivo di segni, simboli e colori genera una sorta di spartito musicale. Sperimentatore senza categorie, si è cimentato anche nella regia teatrale e cinematografica nonché nell’editoria d’avanguardia. È stato docente in Food Design presso il Politecnico di Milano e di Antropologia culturale allo IED. Nel 2017, una parte rilevante del suo archivio, dal 1962 al 2016 circa, è stato acquisito dalla Beinecke Library della Yale University.
Con testi di: Federica Boragina, Marina Morbiducci, Michela Morelli, Patrizio Peterlini, Gianni Emilio Simonetti
Danilo Montanari Editore
ISBN 978888544992
Pubblicato da Abscondita In collaborazione con Fondazione Bonotto
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